755 Rifugio Roda di Vael


Monumento Theodor Christomannos © Copyright By Salvatore Stringari

Al Rifugio Roda di Vael

di: Salvatore Stringari, con la partecipazione di Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Dati : 19-08-2012 
Cima: Roda di Vael 
Gruppo Montuoso: del Catinaccio 
Cartina: Tabacco foglio 06 Val di Fassa e dolomiti Fassane 
Segnavia
: C.A.I S.A.T 548, 552, 548 
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).  
Tempi di percorrenza*: in giornata 
Quota partenza: 1745 m.s.l.m  
Quota da raggiungere: 2283 m.s.l.m  
Dislivello: 538 m. 
Giro: Anello  
Acqua, sorgenti: sì ma portare acqua
Località: Vigo di Fassa, Passo di Costalunga, località Valate, (detto anche Passo Carezza)
Punti di appoggio
: sì, Rifugi, locali aperti in stagione turistica
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì sterrato alla partenza del sentiero,
Tappe del percorso: Passo Costalunga, sentiero 548, 549, 552, 548
Partecipanti: Salvatore, Paola e due amiche

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

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Passo Costalunga

partiamo da Trento, raggiungiamo Vigo di Fassa e percorrendo la statale 241 arriviamo al Passo di Costalunga, m. 1745, dove troviamo un ampio parcheggio sterrato. Muoviamo i primi passi verso l’inizio del sentiero, segnavia 548 con indicazione Rif. Roda di Vael, salendo per la stradina forestale che va verso il Rifugio Paolina, ad un certo punto la strada si interrompe e diventa sentiero, giungiamo dopo poco al bivio col sentiero 552 e prendiamo il sentiero di destra il numero 548.

passo Costalunga © Copyright By Salvatore Stringari

Siamo in zona sciistica, le strade a uso delle funivie offrono vasti e bellissimi panorami e intersecano altrettanti panoramici sentieri che portano ai piedi delle pareti dolomitiche. Saliamo lungamente per pendii boscosi punteggiati da tratti erbosi, continuiamo lungo una zona detritica e poi per un valloncello raggiungendo la località Paschè m. 2.005. Continuando per sentiero nel vallone e guadagnando quota con vista crescente sulle magnifiche pareti dolomitiche raggiungiamo la Sella del Ciampàz con il vicino belvedere del Ciampàz, dove sorge lo storico Rifugio Roda di Vaèl m. 2.283, in tutto abbiamo impiegato circa un’ora e trenta. Il rifugio è già affollato di turisti, io e Paola dopo una breve pausa raggiungiamo la cima del Col de Ciampac, m. 2.316, ammirando la magnifica vista sul Catinaccio e tutte le vette che ci attorniano.

Rifugio Roda di Vael © Copyright By Salvatore Stringari

Le nostre due amiche si fermano invece a prendere il sole sui prati vicino al rifugio, rientrati dalla Cima ci rilassiamo sui prati anche noi, per il rientro facciamo il sentiero che ci porta al Monumento Theodor Christomannos, ideatore della Strada delle Dolomiti, aspettiamo il turno per la fotografia accanto all’Aquila di bronzo che si trova sul sentiero delle Masaré numero 549 S.A.T C.A.I.  L’Aquila è alta 2,50 metri ed è stata eretta nel 1912, un anno dopo la morte di Christomannos.

Monumento Theodor Christomannos © Copyright By Salvatore Stringari

Facciamo rientro al Passo Costalunga passando per il rifugio Paolina e poi prendendo il sentiero 552 fino a raggiungere il bivio trovato in salita al mattino, chiudiamo così il giro ad anello di questa bellissima escursione, la giornata però non termina qui, per il ritorno a casa passeremo per il Lago di Carezza, in territorio alto-atesino.  Questo lago alpino è un bellissimo specchio d’acqua, si trova nell’alta Val d’Ega a 1.534 m., nel comune di Nova Levante, è incastonato tra fitti boschi di abeti, sotto le pendici del massiccio del Latemar che si specchia nella sua acqua cristallina.

Lago di Carezza e il Latemar © Copyright By Salvatore Stringari

Facciamo tranquillamente il giro del laghetto, una passeggiata adatta a tutti. La visita al Lago di Carezza ci ha allungato piacevolmente la strada, poi passeremo per la Val d’Ega raggiungendo Bolzano a da lì scenderemo a Trento.

Nota storica su Theodor Christomannos: nato a Vienna nel 1854 da famiglia di origine elleniche fu magistrato, avvocato, appassionato alpinista e pioniere del turismo nelle Dolomiti. Trasferitosi a Merano iniziò la professione di avvocato e divenne anche membro della Alpenverein, il Club Alpino del Sudtirol. Si fece promotore della costruzione della Strada delle Dolomiti che passa per la Val d’Ega e arriva a Cortina d’Ampezzo, nel Bellunese. Morì a Merano il 30 gennaio del 1911. In sua memoria è stata eretta L’Aquila di bronzo vicino al Rifugio Roda di Vael e il suo nome è ricordato anche dalla Torre Christomannos, nel Gruppo del Latemar.

Autore/i: Salvatore Stringari, Paola Marini Gardin.
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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18 pensieri riguardo “755 Rifugio Roda di Vael

  1. Ciao Sal, sono tornata il 5-9-2022 a fare questo bel giro ad anello ai piedi del Catinaccio, sempre con partenza dal Passo Costalunga e ripida salita per il sentiero 552 fino al Rifugio Paolina, m. 2125 (ci si può arrivare comodamente in seggiovia…) da dove si prosegue su sentiero 549 verso il monumento a Theodor Christomannos m. 2280. Da qui più o meno in quota fino al Rifugio Roda de Vael, m. 2251. Pausa pranzo al sacco e poi discesa per sentiero 548, sfiorando due malghe, per ritornare al Passo Costalunga. Ho rivisto i bellissimi panorami su Latemar, Catinaccio, Vajolet e un sacco di altre cime dolomitiche.

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  2. Interessante! Anche se l’espressione mi riesce spontanea, ma solo dopo l’esperienza, a prescindere.Non si ha bisogno neanche di guide scritte e si ha l’imbarazzo della scelta.

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        1. io vado anche da solo in montagna, alle volte alla scoperta senza conoscere il luogo che vado a esplorare, certo con la consapevolezza che da solo è tutto molto più rischioso, quindi sapendo che se incontro grosse difficoltà torno indietro, buona domenica

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  3. Grande Sal, non mi meraviglio affatto per il tuo successo più che meritato. I panorami sono davvero incantevoli e gli articoli molto piacevoli e dettagliati.
    Sono stata a Merano, un posto davvero bello. Poi anche in Trentino, in Alto Adige e a Courmayeur. Buona domenica, evviva 🙌

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