705 Monte Palmar


Rifugio Bivacco Palmar © Copyright By Paola Marini Gardin.

Monte Palmar 

di Paola Marini Gardin 

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 20-09-2022 

Cima: Monte Palmar 1484 m.s.l.m 
Gruppo Montuoso: Alpi Feltrine 
Cartina: Tabacco 023 Alpi Feltrine Le Vette Cimonega 
Segnavia: non segnato C.A.I. tabelle sul luogo 
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche). 
Quota partenza: 480 m.s.l.m. 
Quota da raggiungere: 1484 m.s.l.m Palmar, circa 1550 le creste 
Dislivello: m. 1000 più le digressioni 
Tempi di percorrenza*: 6 ore in giornata 
Giro: anello 
Punti di appoggio: Bivacco Palmar (U.S. Cergnai, chiuso ma con tettoia esterna) 
Acqua, sorgenti: portarsi acqua fontane a Cesiomaggiore (da verificare causa siccità)
Località: Cesiomaggiore BL 
Copertura cellulare: sì 
Parcheggio/i: sì in paese o presso gli impianti sportivi 
Tappe del percorso: Cesiomaggiore, Via Sant’Agabito, Sentiero De Bastiani, Bivacco Palmar, sentiero per la cima, bivacco Casagrande, cima del Palmar, creste, forcella Sss De Porta, Sentiero De Bastiani, Pra Montagna, Cesiomaggiore. 
Partecipanti: L’autrice e un’amica 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio:

la primavera scorsa ero stata al Bivacco Palmàr con il C.A.I. di Feltre, mi era rimasto il desiderio di salire alla cima del monte per cui oggi torno con l’amica Chris per togliere il paletto virtuale e portarlo in vetta. Partiamo da Cesiomaggiore, m. 480, stavolta non ci fermiamo in basso presso gli impianti sportivi ma al centro dell’abitato, nel parcheggio da dove si vede svettare il campanile della Chiesa parrocchiale. Prendiamo Via Sant’Agabito e poi il Sentiero de Bastiani fino a raggiungere il Rifugio-Bivacco Palmar, m. 1070. Per la descrizione di questo primo pezzo vi rimando al n. 694 Bivacco Palmar di questo blog.

Monte Palmar 

Il sentiero che porta in cima parte proprio dietro il bivacco, ve lo consiglio, ma noi non lo vediamo e andiamo una decina di metri più avanti per salire diritte su per il ripido bosco fino a intercettarlo un po’ più in alto.

un tratto del sentiero © Copyright By Paola Marini Gardin.

Una volta sul giusto cammino troviamo diverse indicazioni artigianali con la scritta “cima” che ci incoraggiano a salire e salire … accidenti, la cima sembrava sormontare appena il bivacco, invece il sentiero continua a serpeggiare lungamente in mezzo alle abetaie, senza mollare mai. Ecco perché il Palmar col suo tondo cocuzzolo ci guardava sornione dall’alto. Il bosco è ripido, ma non fittissimo, anzi ben ripulito dai lavori boschivi, il sole penetra tra gli abeti con begli effetti luce-ombra. Qualche legnaiolo-artista ha usato la motosega anche per lasciare diverse sculture: funghi giganti, panchette, seggi, animali di legno… Arriviamo a un piccolo ricovero di pietra, per boscaioli, con vicino una presa per l’acqua datata 1912, non abbiamo verificato se dal rubinetto uscisse l’acqua. Il sentiero continua a salire e i cartelli “cima” si ripetono per darci una spinta, usciamo dal bosco e sbuchiamo sui prati da dove abbiamo una prima vista panoramica sulla Valbelluna con i suoi monti e finalmente arriviamo al Bivacco Virgilio Casagrande m. 1296, un casotto in metallo piccolo e spartano, ma con tutto ciò che può servire per un ricovero di emergenza: una stufa economica, tavolo, sedie, mobiletto con qualche vettovaglia, una presa per l’acqua (non verificata, la pietra porta la firma di Tiziano Dal Mas). Inaugurato il 17-08-1968 dai “cacciatori e appassionati della montagna” è dedicato alla memoria di Virgilio Casagrande su cui non ho trovato notizie. Il panorama è bellissimo: Monte Tre Pietre, Pizzocco, Valbelluna con Piave e Prealpi e tanta altra roba (cit. Gino Da Vià).

monte Tre Pietre dal Bivacco Casagrande © Copyright By Paola Marini Gardin.

Dopo una brevissima sosta proseguiamo, la cima dovrebbe essere qui sopra … ma ci illudiamo, rientriamo nel bosco, la salita continua, passiamo i ruderi di un riparo, un piccolo “altariòl” con un Cristo e arriviamo a un bivio: la cima è indicata a sinistra, ma a destra vediamo una piccola costruzione e decidiamo di fare una deviazione fin lì. Arriviamo a un ricovero di pietra e legno per cacciatori o boscaioli con un focolare, la solita presa d’acqua e un bel tavolo con panche all’esterno. Un sentiero prosegue verso i pascoli, forse potremmo salire per i prati e girare a sinistra, ma non ci fidiamo. La cosa più sensata sarebbe tornare al bivio (dice il saggio) ma piuttosto che scendere per poi risalire preferiamo tagliare in diagonale per il bosco per incrociare il sentiero lasciato più in basso. Tagliamo, seguendo esili tracce, passiamo davanti ai ruderi di un altro ricovero e alla fine intercettiamo il sentiero che sale ancora … ma finalmente sbuchiamo sui pascoli, che ci auguriamo siano quelli sommitali. Grazie a Dio intravediamo la punta della Croce di vetta e con un ultimo strappo ci arriviamo, siamo sulla cima prativa del Palmàr, m. 1484 e ci godiamo il bellissimo panorama prima di sederci a mangiare un panino e firmare il libro di vetta, vediamo che l’ultima firma risale a ieri. Le Vette Feltrine, il Pavione, il Tre Pietre ci sembrano a portata di piede, illuminati dal sole, tutta la pianura dove scorre il Piave è immersa in una tranquillità assoluta, qualsiasi cosa stia succedendo laggiù, da qui pare perdere ogni importanza e impronta caotica, la montagna ci riserva la pace del Mezzodì.

Cima del Monte Palmar © Copyright By Paola Marini Gardin.

Verso nord ovest, sotto le cime intravedo Casera Bosc dei Boi che sorge in mezzo ai bei pascoli circondati dai boschi e me l’appunto per una prossima escursione. Dopo la pausa pranzo ci poniamo il problema di come scendere: per lo stesso percorso di andata assolutamente no, scendere per i prati non ci pare sicuro, decidiamo di seguire il sentiero di cresta che punta a nord-ovest. La traccia è ben visibile, anche se non è segnata, corre in cresta alzandosi leggermente di quota, la seguiamo finché intuiamo che continui a salire verso il Tre Pietre e quindi cerchiamo un varco per scendere lungo il ripidissimo pendio fino al sentiero che scorgiamo più in basso. Troviamo il punto e scendiamo tra erbe e loppa, arrivando a Sass da Porta, m. 1524, una piccola forcella dove giunge il Sentiero De Bastiani, lasciato stamattina prima di girare per il Rifugio- Bivacco Palmar. Il Sentiero prosegue verso nord per Casera Bosc dei Boi con un percorso escursionistico su terreno vario, boschi, vallette, rocce, accarezziamo per un nanosecondo la possibilità di arrivarci, ma un breve consulto alla cartina ci convince di rimandare questo largo giro ad anello per un’altra volta.

dalle creste verso F.lla Sass de Porta © Copyright By Paola Marini Gardin.

Scendiamo in direzione sud est per il bel Sentiero De Bastiani che taglia il versante ovest del Palmar, prima per gli ex pascoli con erbe altissime, appena punteggiate dai colchici belli e velenosi e poi torniamo a immergerci nel bosco misto di abeti e di latifoglie e poi di invadenti noccioli. Ad un belvedere con vicino una pozza d’acqua abbiamo un bellissimo panorama su Cesiomaggiore (vediamo anche la nostra auto) e i paesini della vallata bellunese. Arriviamo ai verdi pascoli di Pra Montagna, m. 1017, dove i colchici violetti (con sorpresa ne vedo alcuni bianchi candidi) vegetano in profusione promettendo un buon raccolto di zafferano tossico. Passiamo vicino a un paio di belle casere e all’incrocio lasciamo il Sentiero De Bastiani che si tuffa ripido nel bosco per scendere per i tornanti della stradina, noiosa ma comoda, in direzione Sant’Agabito “Sentiero tematico delle Chiesette Pedemontane”. La stradina scende nella valle, giunte in fondo tralasciamo a sinistra la deviazione che sale alla Chiesetta di Sant’Agapito e continuiamo in direzione di Cesiomaggiore, raggiungiamo alcune case rurali isolate (con un bellissimo orticello) da cui si scorge la Chiesetta in mezzo ai boschi e arriviamo in centro dell’antico paese, dove abbiamo lasciato l’auto.

Una bella giornata trascorsa in buona compagnia e in posti bellissimi, dove varrà la pena di ritornare.

Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
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16 pensieri riguardo “705 Monte Palmar

  1. Un grande respiro, quando vengo qui da te, per assaporare l’aria pura di luoghi ameni e senza traffico, ove ritrovare la parte migliore di sè stessi.
    Buona serata Sal,silvia

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