744 Casa del Diaol


panorama verso ovest © Copyright By Paola Marini Gardin.

Casa del Diaol

di Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 01-02-2023 (e 20-10-2022)

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Prealpi Trevigiane e Bellunesi
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: non censito CAI, cartelli locali
Tipologia sentiero e difficoltà: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 763 m.s.l.m
Quota da raggiungere: circa 863  m.s.l.m
Dislivello: m. 100
Tempi di percorrenza: 4 ore
Giro: A/R
Punti di appoggio: nessuno sul percorso
Acqua, sorgenti: portare acqua non rilevate
Località: Quantin, Ponte nelle Alpi BL
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Quantin, Casa del Diaol, traccia verso ovest direzione Nevegàl e ritorno
Partecipanti: Carmen, Stella, Amy, Paola Z., Silvano, Claudio, Roberto e l’autrice

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Siete mai stati a casa del diavolo? Magari è più facile che qualcuno vi ci abbia mandato…scherzi a parte, esiste davvero e oggi noi otto temerari, incuriositi da questo simpatico nome, ci siamo arrivati. Prima di proporre questo itinerario agli amici, ero andata in avanscoperta qualche mese prima: erano anni che sentivo nominare questo posto e finalmente il 20 ottobre del 2022 un’amica mi ha accompagnata fino a questa dimora isolata. A quanto ho potuto sapere, pare che debba il suo nome al fatto che, in tempi passati e assai superstiziosi, vi abitava un uomo solitario e ritenuto miscredente: non scendeva in paese e non andava mai a messa! Tanto bastò ai paesani per soprannominarlo “Diaol” cioè diavolo e far fiorire leggende sul personaggio e sulla sua abitazione la “Casa del Diaol” appunto.

Casa del Diaol

Da Belluno ci dirigiamo verso Ponte nelle Alpi e saliamo per la strada provinciale del Nevegàl, passiamo Col di Cugnan e ci fermiamo a Quantin, m. 763. Lasciamo le auto nel piazzale sotto la Chiesa del paese, dove troviamo le indicazioni per Casa del Diaol e Monte Pascolet. Passiamo il ponticello sul torrente Val Maggiore e seguiamo in direzione sud-est la stradina asfaltata che presto diventa innevata e dopo aver lasciato i prati si inoltra nel bosco. Dopo tre quarti d’ora in leggera salita avvistiamo la casera su un poggio e raggiungiamo Casa del Diaol, o perlomeno i ruderi della dimora.

Casa del Diaol © Copyright By Paola Marini Gardin.

Nulla di diabolico: siamo al cospetto di una normale casera abbandonata, costruita con la pietra rossastra del luogo e posta su un balcone panoramico, attorniata da secolari ciliegi. Quando volete mandare qualcuno al Diavolo, ora sapete che sta in un bellissimo posto, con un panorama magnifico sulla conca dell’Alpago e il Lago di Santa Croce.

Panorama verso l’Alpago e il Lago di Santa Croce © Copyright By Paola Marini Gardin.

Facciamo una breve pausa per ammirare il luogo e le montagne circostanti, poi pensiamo al proseguimento dell’escursione. A destra vediamo l’indicazione per Pian dei Longhi, da dove potremmo ritornare a Quantin con un giro ad anello, ma il sentiero non è battuto e si sprofonda nella neve. Una bella pista battuta si dirige invece, in salita, verso il sovrastante Monte Pascolet e decidiamo di seguire questa direzione. Ci alziamo per circa 100 m. verso il Monte Pascolet, senza raggiungerlo, seguendo la traccia pieghiamo a destra raggiungendo una forestale che in falsopiano ci porta verso ovest, in direzione Nevegàl-Faverghera, una bella traversata in mezzo ai boschi di abeti e latifoglie.

percorso verso Faverghera-Nevegal © Copyright By Paola Marini Gardin.

Sorpassiamo una piccola, bellissima casera e sbucati fuori dal bosco raggiungiamo alcune abitazioni isolate (chiamarle “casere” è riduttivo, sono seconde case per le vacanze). A questo punto, rallegrati dalla vista sui prati innevati che degradano dal Nevegàl, sulle più lontane Vette Feltrine e sul Monte Tomatico, facciamo la nostra frugale sosta pranzo in allegria. Ritorniamo a Casa del Diaol per lo stesso percorso dell’andata e riprendiamo la stradina che scende in paese fino ad una svolta in cui notiamo un sentiero che taglia nel bosco, lungo il corso del Rio Valmaggiore. Prendiamo questa bella traccia e ritorniamo a Quantin, nei pressi di una lunga fontana – lavatoio di pietra. Visitiamo brevemente il borgo di Quantin, le pareti di alcune case e dell’ex-latteria sono dipinte e rallegrate da dei bei murales. La giornata non è finita, in auto ci spostiamo da Quantin verso la sottostante frazione di Cornolade Alto e da qui scendiamo lungo la stretta strada fino ad un piccolo parcheggio, passato un ponticello c’è un posto poco conosciuto da ammirare: la forra e la cascata di Cornolade. Il torrente ha eroso e levigato le rocce rossastre, formando pozze e cavità prima di precipitare per trenta metri formando una magnifica cascata, che nonostante la scarsità d’acqua di questo periodo è comunque vigorosa.

Cascata Cornolade © Copyright By Paola Marini Gardin.

Ammiriamo le formazioni rocciose in cui si incunea l’acqua, creando cavità e cascatelle, poi seguendo il sentiero arriviamo al balcone panoramico posto sopra la cascata. Il sentiero continua in discesa, l’ultimo pezzo ha un cordino che permette di arrivare alla pozza smeraldina e ammirare la cascata dal basso, noi però visto che ormai è l’ora del tramonto ci fermiamo e risaliamo al punto di partenza. Mi riprometto di tornare, anche se ci sono stata altre volte, per proseguire oltre la cascata e scendere lungo la forra guadando il torrente per andare alla scoperta del suo selvaggio percorso.

Per chi volesse visitare i luoghi che ho descritto, segnalo l’Agriturismo Cornolade, con servizio ristorante. Ricavato da un rustico di fine 1800 immerso nel verde di prati e boschi, offre oltre ai gustosi prodotti della loro azienda agricola una terrazza da cui godere un magnifico panorama (tel. 349 8443453).

Autore/i: Paola Marini Gardin
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