721 Responsabilità civile e giuridica (in montagna)


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Responsabilità civile nell’ordinamento giuridico

di Salvatore Stringari

Responsabilità giuridica dell’accompagnatore

Data: 08-01-2023

Ciao Amici e amiche buon giorno, è da tanto tempo che ho nel cassetto questo articolo e lo dovevo finire… quindi oggi decido di divulgare questo mio pensiero dopo aver letto alcuni articoli in internet. Ogni anno ci sono migliaia di interventi da parte del soccorso alpino a causa dei quali amici diventano nemici e vanno per vie legali a seguito di incidenti avuti durante le escursioni.

vivere la montagna e le escursioni

Per chi come me vive le uscite in montagna come un momento di contatto con la montagna la natura e gli amici, può sembrare un argomento assurdo e scontato, questo può esser vero fino a quando tutto va bene… negli anni ho cercato di approfondire questo tema ed è risultato che non è scontato che qualcuno si rivolga alla giustizia dei tribunali in seguito a un incidente in montagna durante un’escursione. Per fortuna non mi è mai successo, limito le mie escursioni ad amici che conosco da tanto tempo e dei quali conosco la loro buone capacità. In questo articolo mi occuperò di eventi dannosi nel corso di Escursioni organizzate tra amici e non con accompagnatori abilitati o da associazioni sportive, CAI SAT . voglio mettere in evidenza gli incidenti o infortuni che si possono verificare quando si fanno questo tipo di uscite tra amici e della conseguente responsabilità civile in queste situazioni. Limitandomi a dire che la montagna è un ambiente pericoloso, e se sì vai in ambiente montano oppure pre-montano o pre-alpino e alpinistico ognuno deve essere consapevole che deve assumersi la propria parte di responsabilità che comporta l’attività alpinistica e escursionistica, è sempre stata così fino a qualche decennio fà, con l’aumento dei casi e degli incidenti è entrato a far parte della legislazione la responsabilità, ma la montagna è sempre stata un rischio e un pericolo, dove ognuno si assume le sue responsabilità senza voler far ricadere sugli amici le responsabilità e non si può certo pretendere la sicurezza in luoghi naturali selvatici di media o alta montagna e volerli trasformare in parchi divertimento per tutti. 

la montagna è per tutti?

Sì la montagna è per tutti… ma pochi ci sanno andare… aggiungo che ci vorrebbe in questo senso (di marcia) un intervento del C.A.I e un passo indietro della legislazione adesso basta, con il voler a tutti i costi avere un responsabile, limitare, vietare, se non ci rimane un po’ di spazio per l’avventura e il rischio… dove vanno a finire i sogni, la nostra voglia di scoperta e avventura? Io vado in montagna da quando ho 6 anni e non ho mai incontrato l’orso, il lupo, incontro oramai anche pochi animali selvatici quali camosci e caprioli cervi, che sono diventati rari da vedere o osservare nel loro ambiente, il rispetto della natura passa anche dal portarsi a casa la propria spazzatura e non di lordare bivacchi e sentieri e La Montagna…

Aspetti legali

Analizzando gli aspetti legali si percepisce che: Le uscite tra amici vengono definite “accompagnamento per amicizia” o “per cortesia” ed in caso di incidente/infortunio di un partecipante si possono distinguere due contesti:

il primo caso è: l’affidamento tra accompagnatore ed accompagnato:

è il caso in cui l’accompagnatore ha, rispetto all’accompagnato, più esperienza, competenze, capacità nel condurre l’uscita tanto che i partecipanti all’uscita fanno affidamento su di lui. In questa situazione, in caso di incidente/infortunio, la giurisprudenza impone al più esperto un onere superiore come responsabilità civile.
Spetta però all’infortunato, dimostrare la superiorità tecnica del compagno/accompagnatore.

Il secondo caso potrebbe essere:

Non affidamento tra accompagnatore ed accompagnato:

è il caso in cui tutti hanno più o meno le stesse capacità ed in cui, in caso di incidente/infortunio ognuno ha pari responsabilità civile. Da dimostrare sempre a carico di ognuno dei membri del gruppo.
In alpinismo la valutazione della colpa dell’accompagnatore è legata anche al divario delle capacità tra i due soggetti: tanto più è alto, tanto maggiore è la responsabilità dell’accompagnatore. In questi casi, la responsabilità dell’accompagnatore viene giudicata con grande rigore, valutando le cause dell’incidente quali imprudenza, imperizia, negligenza nella valutazione delle difficoltà tecniche dell’itinerario in relazione alle capacità dell’accompagnato, il terreno, le condizioni climatiche, ecc. Il membro più esperto, è chiamato a risarcire i danni per infortunio ai meno esperti quando l’incidente è conseguenza di una sua negligenza, imperizia, e imprudenza; o ha fatto un’errata valutazione della difficoltà dell’uscita in rapporto alle capacità tecniche dei compagni, capacità che il più esperto dev’essere in grado di valutare oggettivamente prima della scelta del percorso. Per contro, il più esperto non è tenuto al risarcimento quando il compagno meno esperto compie atti di evidente imprudenza, derivanti dall’inosservanza dei consigli ed insegnamenti dell’accompagnatore.

Consapevolezza, Rispetto, Ambiente,

Il rispetto per l’ambiente e la consapevolezza che in montagna basta poco per farsi male è che questo non dovrebbe ricadere sugli altri ma solo sulla propria responsabilità… per quanto riguarda in caso di aggressioni da parte di animali selvatici anche in questo caso dobbiamo essere consapevoli che siamo noi a trovarci in un ambiente che è prevalentemente selvaggio, a volte ostile ed è la casa dell’orso o del Lupo, e che molte volte il cane in montagna va tenuto al guinzaglio, è anche previsto dalla legge, soprattutto nei parchi nazionali, uno dei motivi per il quale il vostro cane va tenuto al guinzaglio, è che l’animale domestico libero può attirare un animale selvatico quale l’orso o il lupo e portarlo da voi, creando a questo punto un ulteriore pericolo, soggettivo con conseguenze che non sto ad analizzare, oppure il vostro amato cane può spaventare animali come la marmotta, il camoscio, eccetera…

Conclusione:

Come da sempre scrivo, nei miei racconti o nelle mie uscite in montagna tra amici,

le escursioni sono un momento di gioia e di condivisione, un occasione per non smettere mai di meravigliarsi, di stupirsi, di contemplare, di sognare…

La montagna è un universo nel quale ognuno di noi deve assumersi i rischi derivanti dall’attività praticata, ma purtroppo non sempre è così ed è per questo che su questo blog trovate tracce di montagna, racconti, ma non un calendario delle uscite, e credo che mai ci sarà, anche se ….un escursione in amicizia la faccio volentieri… Non voglio però trovarmi nella situazione di dover pagare perché un amico si è fatto male… e magari per colpa sua…

Ecco perché non amo organizzare uscite di gruppo, soprattutto se non conosco i miei compagni di escursione… la montagna è un luogo meraviglioso quanto pericoloso, perciò: tanto buon senso e rispetto sono la base per poter uscire in allegra e buona compagnia… e se volete invitarmi io mi assumo le mie responsabilità e non le faccio di sicuro ricadere sugli altri componenti.

Buone escursioni e buona montagna a tutti e fin dal principio pensate a quale può essere la fine, vigilate ogni vostro passo perché basta un solo istante per trovarsi in una situazione di pericolo…

Autore/i: Salvatore Stringari
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13 pensieri riguardo “721 Responsabilità civile e giuridica (in montagna)

  1. Se uno va in montagna a fare delle escursioni, si spera sia in grado di farle, altrimenti può godersi i panorami nei siti designati senza niente rischiare. Alla base di tutto è necessario il buon senso. Come chi affronta il mare, se uno non sa nuotare non può pretendere di tuffarsi in alto mare e non affogare !!

    Hai fatto bene a dare questi consigli , purtroppo taluni incoscienti, mettono a repentaglio la propria vita e quella degli altri, con troppa leggerezza!!

    Un caro saluto Sal, è sempre interessante leggerti 🙂

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  2. io che cammino da sempre per monti ho visto davvero di tutto, persone che d’estate fanno escursioni con le infradito, ti rendi conto! Poi gente che legge il cellulare e cammina come fosse in centro, magari sull’orlo di un dirupo. Insomma molti incidenti si potrebbero tranquillamente evitare con un po’ di buon senso da parte di tutti.
    Ottima riflessione..👍👍👍😉👏

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  3. Ciao Sal, hai perfettamente ragione, in questo modo non è un piacere fare escursioni in compagnia. Vai per goderti panorami incantevoli in compagnia e magari ti ritrovi pure con una denuncia.
    Grazie per questo post molto completo ed illuminante.
    Non esiste più il principio giusto del quale hai parlato tu, dell’essere responsabili per se stessi. Ora capisco perché scegli con cura la tua compagnia, fai benissimo.
    Ma come siamo arrivati a questo punto? Me lo domando proprio in linea generale.
    Un caro saluto 👋🏻

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