
Da Margone alla Malga di Gaza
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 31-01-2021
Cima: Gazza
Gruppo Montuoso: Paganella
Cartina: Tabacco foglio 055 Valle del Sarca Arco Riva del Garda
Cartina: Tabacco foglio 067 altopiano della Paganella L. di Tovel C. Brenta – Trento
Segnavia: CAI/SAT 627 – 602
Tipologia sentiero e difficoltà*: Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche). (EAI)
Quota partenza: 900 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1549 m.s.l.m
Dislivello: m. 649
Tempi di percorrenza*: in giornata
Difficoltà: Facile
Giro: Anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Margone
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì pochi
Tappe del percorso: Margone m.900, sentiero 627 Malga Bael m.1089, sentiero 602 riserva di Caccia comunale di Vezzano 1442 m. e rientro per strada forestale a Margone 900 m.
Partecipanti: Sandra, Daniela, Salvatore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Per questa domenica abbiamo in programma il Monte Sole e la Malga Sole in Val di Rabbi, una valle laterale della più conosciuta Val di Sole. Da Trento raggiungo Mezzocorona, il punto di ritrovo con Sandra e un’altra amica, Daniela. Dopo una breve e veloce consultazione cambiamo meta, visto che questa notte ha nevicato scegliamo una meta più vicina e sicura. L’anello del Bondone è stato già descritto in questo blog, oggi invece intraprenderemo un fantastico percorso circolare sul versante sud della Paganella – Monte Gazza incontrando panorami da sogno.
Margone
Raggiungiamo Vezzano e da qui il piccolo paese di Margone, posto su di un balcone naturale a 900 metri con vista sul Lago di Garda e il Monte Bondone con le sue tre cime: Pala Verde, Dosso di Abramo e Cornetto. Prendiamo il sentiero 627-B che parte a sud del paese di Margone, poi percorriamo via Sant’Antonio, un santo molto venerato in questo paese: ci sono tre capitelli, diverse piccole chiesette e un sentiero (prossima meta) dedicati a questo santo.

Noi però siamo alla ricerca dell’antico sentiero dei Sette Passi, che ci porterà al Coel della Val della Porta. Mancando i cartelli, all’incrocio andiamo a intuizione verso destra, saliamo alcuni metri e troviamo un segno rosso bianco con la scritta 627-B, fatti pochi passi incontriamo un cartello che indica “Rifugio Antiaereo”, me lo segno per il futuro, per ora ci concentriamo sul nostro itinerario e saliamo per il Coel della Val della Porta che ripidamente ci porta ad un’area panoramica con vista su Ranzo, altro borgo molto caratteristico incastonato ai piedi del monte Garzolet e il monte Gazza, da non confondersi con l’omonima cima e la malga.
Malga Bael
Pian piano, salendo, la vista si apre sul lago di Toblino, intravediamo anche un tratto del Lago di Garda, mentre abbiamo davanti a noi in tutta la sua grandezza e bellezza il lago di Calavino. Proseguiamo, non senza aver fatto le foto al panorama, continuando per il sentiero e ci inoltriamo sempre di più nel fitto bosco, ci sorprendono dei rumori strani, sono gli animali che scappano sentendoci arrivare… lo confermano le molte impronte e le feci fresche degli ungulati. Passiamo un canale detritico su di un ponticello e subito dopo fotografo un sasso con la data 1987 scolpita nella pietra, più avanti ci rassicura del percorso un segno rosso bianco e poco dopo giungiamo alla malga di Bael, posta su un bellissimo prato con alberi di faggio centenari.

Ci fermiamo qualche minuto per fare il punto della situazione, per me è un itinerario sconosciuto ma Sandra è già stata qui e individuiamo i classici segni CAI, ma senza numerazione.
Riserva di Caccia Comunale di Vezzano
Il sentiero che seguiremo adesso è il 602, lo rileviamo dalla carta topografica perché ancora una volta non vediamo cartelli segnaletici, saliamo la ripida mulattiera che si restringe sempre di più divenendo un sentiero. Nel tratto percorso fin qui la neve era poca e ben assestata, non si sprofondava, ma più saliamo più il manto nevoso aumenta di spessore ed è facile affondare per 20 o 30 centimetri, la salita è lunga e faticosa, ci mette alla prova… specialmente l’amica Sandra che sta tracciando la via davanti a noi, ma dietro non vuol stare!

Dopo un’ora e più giungiamo sotto malga Gazza, qui la neve portata dal vento, che soffia leggero anche oggi, è molto alta ma non presenta alcun rischio, siamo quasi in piano e non c’è pericolo di slavine o scivolamento. Facciamo una valutazione se ci conviene continuare o meno. Sandra è quasi propensa a rinunciare alla malga, ma a questo punto prendo il comando della marcia e comincio a calpestare la neve, mancano poche decine di metri dico io, iniziando a sprofondare fino quasi alla cintola… ma apro la via e giungiamo al Baito Riserva Comunale di Caccia di Vezzano 1442 m.s.l.m. Finalmente facciamo una meritata pausa. Davanti a noi in tutto il suo splendore il Monte Bondone con le sue cime, alle nostre spalle il Brenta, mi rilasso oltre che con la magnifica vista assaggiando la torta portata da Sandra, il cioccolato e il the caldo. Io ingrasserei anche solo godendomi il panorama, non mi sono portato il panino perché il programma iniziale prevedeva la Val di Rabbi con l’arrivo ad una malga con possibilità di mangiare…fa nulla, qui è tutto talmente bello che la fame passa in secondo piano e poi ho le mie riserve, io. Ho parzialmente ricaricato le batterie psicologiche e ora si scende, decidiamo di non arrivare alla malga di Gaza anche se avanziamo del tempo, per oggi può bastare e torniamo percorrendo la strada silvo-pastorale che ci riporterà a Margone.
Il Ritorno a Valle

Scendiamo lungamente per la sterrata che è innevata ma ben battuta e non sprofondiamo nella neve come all’andata. Giunti al bivio di Sant’Antonio prendiamo a destra, percorriamo la parte del sentiero di Sant’Antonio che ci riporta in paese. Scendiamo sempre circondati dai faggi, stando attenti al ghiaccio e felici raggiungiamo la piazza di Margone, dedicata a Don Eugenio Plotegher, da qui in breve al parcheggio. Finisce così la nostra bellissima avventura.
Ringrazio la mia amica Sandra per questo itinerario imprevisto ma fantastico e almeno per oggi sto bene, sono nel mio elemento naturale.
Margone Monte Gazza (album foto)
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri.
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Che splendida gita! Ma siete anche coraggiosi! Camminare con la neve così alta, sprofondarci dentro!!! Ma siete guide alpine? Perchè solo persone esperte come voi possono affrontare certi percorsi!!!! Bravi!!!!
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No non siamo Guide Alpine, tanta esperienza, io la prima volta che sono andato in montagna avevo 6 anni e da allora non ho mai smesso, d’estate e d’inverno d’autunno e in primavera. passione tanta, per la liberà e la natura, i panorami che ti lasciano senza fiato le Cime, e il ritornare a valle con le batterie cariche… quelle che sono dentro nella testa…
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Ti capisco, deve essere bellissimo! Sei fortunato a vivere così a contatto co la natura! E che natura!!!!
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Che bello tutto e voi bravissimi,,,qui da noi in Calabria abbiamo la nostra Sila anche molto bella…!!!
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Grazie Adele L’Italia è un paese fantastico ogni regione ogni provincia e ogni comune ha le sue bellezze…
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