283 Ossario di Pinzano


Ponte sul Tagliamento © Copyright By Salvatore Stringari

Ossario di Pinzano al Tagliamento

di Salvatore Stringari e Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 01-11-2017

Città: Pinzano al Tagliamento 
Provincia:
Pordenone
Regione:
Friuli Venezia Giulia
Cima:
nessuna
Segnavia: C.A.I.
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: 1 h
Giro: Anello
Punti di appoggio: in Camper, Pinzano al Tagliamento
Acqua, sorgenti: no
Località: Pinzano al Tagliamento
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Partecipanti: Paola e Salvatore

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono soggettive in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, alla conoscenza dell’ambiente, della progressione e del movimento in ambito alpino o altro, della capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

giornata intensa, ricca di emozioni e scoperte di nuovi itinerari nel Friuli: dopo la visita ai Landri e al borgo di Poffabro andando verso Pinzano sul Tagliamento (strada provinciale 4), poco prima di attraversare il ponte troviamo una Tagliata e alcune postazioni della Grande Guerra, girovagando per il bosco scopriamo che furono usate anche negli anni della “Guerra Fredda”.

Ossario di Pinzano

da Poffabro scendiamo per la Val Colvera diretti verso Gorizia, ma giunti al Ponte sul Tagliamento che collega Ragogna con Pinzano, ci fermiamo alla vista di un forte che sorge in cima a un dosso con tanto di bandiere sventolanti, dopo un po’ di incertezza cerchiamo un buco per parcheggiare il camper e saliamo verso il Sacrario di Col Pion, l’ossario è stato costruito dai tedeschi intorno al 1937 per sistemare le salme dei militari morti in guerra. Il Progetto è dell’architetto Robert Tischler ma l’ossario non è mai stato terminato o utilizzato come tale.

Ossario di Pinzano © Copyright By Salvatore Stringari

Bella la vista sul fiume Tagliamento e sul Ponte di Pinzano che collega la sponda nord in provincia di Udine alla sponda sud in provincia di Pordenone. Il Col Pion a causa della sua posizione strategica venne utilizzato via via dai tedeschi, dai cosacchi, dai partigiani per poi passare sotto il demanio militare italiano che durante la “guerra fredda” lo fortificò ulteriormente. Cessato l’allarme della guerra fredda e con lo smantellamento di gran parte delle fortificazioni fu poi abbandonato ai rovi, ma pare che ora venga riconsiderato. Visitiamo quel che resta della costruzione e un percorso che ci porta a diverse postazioni con torrette, depositi, bunker scavati nella roccia e scalette che scendono in una forra fino alla strada.

Ponte sul Tagliamento

Il largo corso del Tagliamento ha qui un punto più stretto dove probabilmente si traghettava anticamente su ponti provvisori o di barche. Solo nel 1906 fu inaugurato un ponte stabile per collegare Pinzano (PN) a Ragogna (UD) oltre alla realizzazione della strada e di altri 4 ponti minori. Era costituito da tre archi, lungo 181 metri e alto 30 metri e per allora era il più grande ponte in cemento armato d’Europa. Purtroppo non ebbe vita facile: Il 1º novembre 1917, a seguito della ritirata di Caporetto, il ponte fu fatto saltare in aria dagli italiani e l’arco verso Pinzano venne distrutto. Rabberciato dal Genio militare austriaco, venne in seguito ricostruito. Durante la seconda guerra mondiale i partigiani lo minarono di nuovo, ma la struttura resistette. Quello che non poterono fare due guerre lo fece l’alluvione del 1966 che distrusse un pilone e così il ponte dovette essere minato per la terza volta e abbattuto.

Ponte sul Tagliamento © Copyright By Salvatore Stringari

Il nuovo ponte venne iniziato nel 1968 e per quanto a noi appaia meno bello del vecchio, per il suo tempo era all’avanguardia: realizzato in cemento armato precompresso e con una sola, esile arcata gettata a superare la distanza di 185 metri tra le due sponde, è incredibilmente solido, il terremoto del 1976 non gli ha fatto nessun danno. Attraversiamo a piedi il ponte verso alcuni operai che stanno allestendo degli strumenti fonici e notiamo una galleria che scopriamo essere adibita a cappella. Facciamo delle foto e scambiamo due chiacchiere con uno degli addetti e scopriamo che è intento a preparare una rievocazione storica: oggi I^ novembre è proprio l’anniversario della prima distruzione del ponte, per le ore 20 è previsto un evento con tanto di proiezioni, rievocazioni e altro.

Ci piacerebbe fermarci, ma abbiamo un appuntamento a Gorizia con la figlia e il genero di Paola proprio per quell’ora, siamo attesi e invitati a cena in una pizzeria slovena, non possiamo mancare. Ci segniamo il luogo e ci ripromettiamo di dedicare del tempo per una visita più approfondita.
Raggiungiamo quindi Gorizia attorno alle 19.30, il tempo di preparaci e veniamo raggiunti dalla figlia di Paola e dal genero che ci portano in una pizzeria eccezionale, pizza e birra buonissime, prezzi economici in Slovenia a pochi km di là del confine.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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2 pensieri riguardo “283 Ossario di Pinzano

  1. Ho visitato nel 2017 l’Ossario e le fortificazioni d’arresto di Col Pion. Meriterebbero un restauro e conservazione poichè sono ancora abbastanza integre, a differenza di altre postazioni sul confine con il Natisone, dove ho svolto servizio militare, che hanno subito la enucleazione delle torrette del carro armato.

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