
Monte Rasta Forte Interrotto (Interknotto)
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 28-05-2018
Cima: Monte Rasta
Gruppo Montuoso: Ortigara
Cartina: Tabacco foglio 050 Altopiano dei Sette Comuni Asiago Ortigara
Segnavia: Mulattiera fino ad incontrare indicazioni 833 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Turistico
Difficoltà: Facile
Quota partenza: 1214 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 1392 m.s.l.m
Dislivello: m. 178
Tempi di percorrenza*: 20 minuti
Giro: A/R
Punti di appoggio: Camper
Acqua, sorgenti: non Rilevate (tutto l’alto piano è privo di fontane o sorgenti)
Località: Asiago
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: pochi posti al monte Rasta proseguendo sulla strada sterrata altri posti
Partecipanti: Salvatore e Paola
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
dopo un giretto in bicicletta ad Asiago, dove ci ha beccati un bel temporale, nel pomeriggio saliamo col nostro camper a Camporovere, da qui proseguiamo per la stretta stradina fino al Monte Rasta, parcheggiamo nello spiazzo che ospitava l’Ex Batteria del Monte Rasta di cui oggi purtroppo restano solo i ruderi.
Monte Rasta e forte interrotto
l’articolo precedente (322 Il monte Degli Eroi la Cima Ortigara) dallo spiazzo seguiamo a piedi la stradina che diventata sterrata e dopo nemmeno 20 minuti raggiungiamo il Forte Interrotto, imponente costruzione del XIX secolo, circondato da un ampio fossato.

Il Forte Interrotto, che noi pensavamo, a torto, volesse dire “incompiuto” era una caserma costruita nel 1800 con criteri ancora medioevali, è interamente in pietra e assomiglia ad un castello turrito che dall’alto domina la pianura. Allo scoppio della I^ Guerra venne trasformato in fortezza a difesa del confine italiano, ma venne poi conquistato dagli austriaci e usato come osservatorio. Già danneggiato durante il conflitto, subì altri danni a causa delle esercitazioni militari nel dopoguerra e solamente nel 1911 è stato ristrutturato e fa parte del progetto “Ecomuseo Grande Guerra delle Prealpi Vicentine”. Il suo nome deriva dal monte su cui sorge, chiamato in cimbro “Interrucks” cioè “monte a nord” ma su alcune tabelle troviamo scritto “InterKnotto”. La visita è particolarmente suggestiva, entriamo nella Piazza d’Armi e in una delle due torri ancora esistenti, girovaghiamo per i grandi ambienti e suoniamo le campane di uno strumento musicale, sperando sia un augurio di pace per tutto il mondo. Rientriamo al camper, girovaghiamo per le macerie dell’Ex-Batteria e ci fermiamo ad ammirare il vasto panorama sulla piana di Asiago e paesi circostanti, siamo su un “belvedere” naturale e pensiamo che stanotte col buio completo potremo vedere un magnifico cielo stellato.

Dopo cena progettiamo di salire il mattino seguente al Monte Zebio e alla mina di Scalambron, altra cima ricca di storia e duramente segnata dai combattimenti. In quanto alle stelle, la visione è durata poco: durante la notte si scatena un furioso temporale che quasi non ci fa dormire. Il mattino del 29 le nuvole girano ancora minacciose in cielo ed è a questo punto che abbandoniamo l’idea del monte Zebio e decidiamo di spostarci molto più a sud.
Arriveremo fino a Campo Imperatore passando per Urbino e L’Aquila, Santo Stefano di Sessanio e la Rocca di Calascio… ma non vi riveliamo tutto ora… seguiteci! Leggetelo a questo collegamento: 323 Citta, Urbino
Autore/i: Salvatore e Paola Gardin
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E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
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Bella escursione,le foto sono magnifiche!
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Grazie Olgited
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