
Alta Via Tschafatsch Croda del Maglio
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Dati: 25-10-2020
Cima: Monte Nicola
Gruppo Montuoso: Catinaccio Sciliar
Cartina: Tabacco foglio 029 Sciliar Catinaccio Latemar
Segnavia: C.A.I 4-a 9, 2
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Attrezzato: (E.E.) Sentiero con infissi (funi corrimano e brevi scale) che però non snaturano la continuità del percorso EE – itinerario per Escursionisti Esperti.
Tempi di percorrenza*: in giornata
Quota partenza: 1170 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2186 m.s.l.m
Dislivello: 1007 m. + dislivelli e perdita quota 300 m
Giro: Anello
Punti di appoggio: Rifugio Monte Cavone (Tschafon) 1733 m.s.l.m.
Acqua, sorgenti: no
Località: Tires – Lavina Bianca
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: Lavina Bianca
Tappe del percorso: Trento autostrada Bolzano Nord, Tires, Bagni Lavina Bianca, Rifugio Cavone (Tschafon), AV Tschafatsch, Valle Orsara, Lavina Bianca e rientro a Trento
Partecipanti: Sandra, Daniela, Laura, Ruggero, Sal
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Il Destino è beffardo
nel 2008 avevo fatto in Alto Adige la mia ultima escursione, qui avevo chiuso un’amicizia durata molti anni con un’amica mantovana, poco dopo la separazione dal mio matrimonio con la mia ex moglie. Tutto concentrato in pochi mesi e il destino oggi mi porta qui di nuovo… ancora solo… ancora una separazione, la montagna unisce, mette in connessione le persone e la montagna divide. Da qualche settimana sono solo, Paola ha deciso che le nostre strade si dividono…
Il ritorno… Dopo molti anni ritorno in Alto Adige, invitato dalla mia amica Sandra e accompagnato da Laura e Ruggiero, oggi raggiungo da Trento il paese di Bagni Lavina Bianca (BZ). Abbiamo come meta l’Alta Via dello Tschafatsch o Anello della Croda del Maglio e la discesa per la scenografica e bellissima Gola dell’Orsara che precipita verso Lavina Bianca, punto di partenza e di arrivo della nostra escursione.
Al Rifugio Monte Cavone (Tschafon) 1733 m
Lasciamo l’auto a Lavina nel parcheggio gratuito, a piedi ci dirigiamo verso ovest sul sentiero 4-a e raggiungiamo, in ripida salita, il Rifugio Cavone con i primi 560 metri di dislivello.Il panorama autunnale è bello fin dalla partenza, alberi dal fogliame colorato, prati e pascoli ancora verdi e montagne innevate… ma oggi io non sto bene e un po’ rovino la giornata ai miei amici di escursione. Raggiunto il Rifugio, facciamo una pausa, ammirando il bellissimo panorama sulle Dolomiti.
Alta via della Croda del Maglio o Alta via Tschafatsch
Riprendiamo il cammino e ci dirigiamo a destra sulla stradina forestale che ci porta a percorrere una dorsale boscosa dove la tempesta Vaia ha sconvolto i boschi nel 2018. Da qui lasciamo la stradina forestale e con un altro ripido sentiero che sale zigzagando arriviamo a 2128 m. sotto la vetta del Hammerwand 1985 m. che oggi non raggiungeremo, da qui andiamo a destra e iniziamo una lunga serie di sali-scendi attraversando la Croda del Maglio, sempre seguendo il sentiero 9 e trovando alcuni tratti attrezzati. Li superiamo senza imbrago, non c’è bisogno di attrezzatura particolare, solo del solito “piede fermo e assenza di vertigini”. Il sole si alterna alle nebbie e ci permette la vista sullo Scillar innevato, sulle guglie vicine e sul vastissimo panorama ai nostri piedi. Con una lunga traversata raggiungiamo la Sella del Cavaccio 2070 m., dove termina il sentiero 9 e si innesta il numero 2, proveniente dal Rifugio Bolzano.
la Val Orsara
Ora scendiamo la splendida Valle Orsara che non conoscevo, rapidamente su un tracciato che s’incunea nella forra che diventa sempre più stretta, le scale e le passerelle di legno che caratterizzano questo sentiero nella parte alta dell’Orsara ci facilitano la discesa nei punti più dirupati. Il sentiero è molto ripido ma buono, finalmente intravediamo i pascoli verdi con le piccole baite e giungiamo alla termine dell’escursione e al parcheggio di Lavina Bianca, dove abbiamo lasciato l’auto.
Stupendo itinerario che ripeterò il prossimo anno perché è molto bello, ma come ho detto sopra non ero nelle condizioni psicologiche per godere fino in fondo tutta la sua bellezza caratterizzata da continui saliscendi, cambi di panorama e tratti attrezzati.
Non ho foto purtroppo di questa giornata… io che solitamente faccio per ogni escursione circa 100 – 150 foto… non farne neanche una… l’unica foto è quella sopra fatta dai miei amici…
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione e integrazione testo di Paola Gardin.
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