623 Forcella Piria

Forcella Piria
partenza Fienili di Natiès © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Forcella Piria

di: Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 23-06-2021

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Dolomiti Centro Cadore
Cartina: Tabacco 016 Dolomiti del Centro Cadore
Segnavia: CAI 251 e 250
Tipologia sentiero e difficoltà*: facile, mulattiere e sentieri ben segnati. Sentiero Escursionistico
– (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).

Quota partenza: 1470 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2096 m.s.l.m
Dislivello: m. 900 circa (saliscendi)
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: anello parziale
Punti di appoggio: Rifugio Antelao
Acqua, sorgenti: non rilevate portarsi acqua
Località: Valle di Cadore
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Fienili di Naités 1470m. – Rifugio Costa Piana 1570 m – Chiesetta di San Dionisio 1946 m.– Rifugio Antelao 1796 m – Forcella Piria 2096 m – Rifugio Antelao 1796 m. – Forcella Antracisa 1693 m. – Rifugio Costa Piana 1570 m. –Fienili di Naités 1470m.
Partecipanti: Roberto, Silvano e Carmen, Paola

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Oggi è in programma una magnifica escursione, partiamo da Belluno e raggiungiamo Valle di Cadore salendo per la statale SS51 di Alemagna. Superiamo la Chiesa e svoltiamo a destra, seguendo le indicazioni per San Dionisio e Rifugio Costapiana. La strettissima strada asfaltata ci porta dopo parecchi tornanti panoramici ai Fienili di Naités, m. 1470.

alla Chiesetta di San Dionisio a rifugio Antelao

Da qui, dopo un doveroso sguardo a sua maestà il Pelmo, proseguiamo a piedi per la sterrata fino al Rifugio Costapiana, purtroppo chiuso, m. 1570, rilevo la quota dalla segnaletica e la tengo per buona, anche se sulla parete del rifugio è scritto m.1610.
A lato dell’edificio imbocchiamo la bella forestale sentiero CAI 251 salendo prima in mezzo al bosco e poi più allo scoperto, alzandoci in diagonale sul versante orientale del colle, che permette una bellissima vista su tutta la Valle di Centro Cadore con le vette delle Dolomiti d’Oltre Piave, uno spettacolo!
Arriviamo ad un bivio, a destra la mulattiera scende verso Forcella Antracisa, noi prendiamo a salire sul sentiero di destra che porta al colle dove sorge la Chiesetta di San Dionisio, m.1946. Anche questo sentiero è una mulattiera militare, in cima troviamo i resti di alcune opere della I^ guerra, ma questa postazione non è mai servita a scopo bellico. La Chiesetta alpina gode di una vista eccezionale che spazia dal grandioso Antelao al “caregòn” del Pelmo, poi Civetta, Marmarole, Tudaio, Spalti di Toro, Cridola e tutte le altre cime d’Oltre Piave. Questo luogo mi è particolarmente caro e ci sono stata più volte, d’estate e d’inverno, anche con Salvatore.

San Dionisio
San Dionisio © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Questa volta rinunciamo a salire fino alla cima, il Col de la Cross, è poco sopra, ma abbiamo ancora parecchia strada da fare. Dopo aver suonato la campana della Chiesetta scendiamo per il ripido sentiero che cala sul versante settentrionale del colle con vista su Antelao e Marmarole, fino alla sella di Pradonego dove sorge il Rifugio Antelao, m. 1796 e facciamo una breve pausa.

a forcella Piria

Riprendiamo a salire per il sentiero CAI 250 che parte dietro all’edificio, i radi boschi di larici lasciano il posto ai pini mughi e il caldo si fa sentire, passiamo sotto le crode di San Pietro, dove finalmente il sentiero si fa meno ripido. Con una bella traversata panoramica arriviamo a un piccolo bivio, prendiamo a destra la traccia che porta ai bei pascoli di Pian dei Ciavai, a circa m. 2000 di quota, un posto incantevole che promette bellezza e pace.

Pian dei Cavai
Pian dei Cavai © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

I miei amici decidono di fermarsi qui, io invece desidero continuare, torno sui miei passi fino al bivio e riprendo il sentiero 250. Il percorso è agevole nonostante alcuni tratti franosi e in breve arrivo in vista di Forcella Piria, un ultimo salto roccioso ed eccomi alla meta, la piccola sella a 2086 metri da dove la vista spazia su due versanti. Davanti a me l’imponenza del monte Antelao, riconosco Cima Fantoni che mi sovrasta, incutendomi un po’ di timore, poi lo sguardo prosegue fino alle guglie delle Marmarole. Alle mie spalle il panorama che ho già descritto e che ci ha accompagnato per tutta la giornata, ma che non posso smettere di ammirare.

il rientro a Natiès

Resterei qui un pezzo, ma i miei amici mi aspettano, torno rapidamente indietro, alla mia destra posso vedere quasi tutto il percorso di andata, Fienili di Naitès, Costapiana, San Dionisio…

Antelao da Forcella Piria
Antelao Da forcella Piria © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

al bivio ritrovo i miei amici e scendiamo insieme tornando al Rifugio Antelao, dove ci viene servito un ottimo pranzetto, insieme a un buon boccale di birra. Il gestore è nostrano, il cuoco indiano, ma i suoi canederli sono superlativi! Questo rifugio è stato costruito dopo la Seconda Guerra, con grande tenacia, da una donna, la scrittrice e partigiana Giovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua) a cui è dedicata una targa sulla parete dell’edificio.

Rifugio Antelao
Rifugio Antelao © Copyright By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Ho scritto un articolo su questo fatto per Toponomastica Femminile, le biografie delle donne mi hanno sempre interessata. Per il ritorno scendiamo per la comoda carrareccia che porta a Forcella Antracisa, m.1693 e alla Capanna Tito Panciera, senza arrivarci perché poco prima della forcella prendiamo sulla destra il sentiero che dopo una breve salita traversa un bosco rado e prosegue per cengia panoramica, sotto il crinale orientale del colle. Superiamo un tratto franato, purtroppo luogo di una recente disgrazia, proseguiamo lungamente fino al primo bivio trovato all’andata, sotto il Colle di San Dionisio. Tralasciamo sulla destra il sentiero che sale alla Chiesetta e riprendiamo in discesa il sentiero 251 che ci riporta al Rifugio Costa Piana e poi alle casere in località Naitès, dove abbiamo parcheggiato. La giornata è stata magnifica, solare e appagante, soprattutto passata in buona compagnia e di questo ringrazio tantissimo i miei amici.

Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
Pubblicato da Salvatore Stringari
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