
Castel Povo, Santa Lucia e Santa Agata
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 19-03-2022
Cima: Dosso di Sant’Agata
Gruppo Montuoso: Monti di Trento Monte Celva
Cartina: Kompass foglio 647 Trento e dintorni scala 1:25000 non segnato sulla cartina
Segnavia: non censito C.A.I S.A.T
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Turistico: (T), Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico – turistico).
Tempi di percorrenza*: in giornata 5 ore
Quota partenza: 396 m.s.l.m Martignano
Quota da raggiungere: 576 m.s.l.m dosso di Santa Agata
Dislivello: m. 180
Giro: A/R anello
Acqua, sorgenti: fontane sul percorso ma portare acqua
Località: Martignano Cognola Povo Villazzano (TN)
Punti di appoggio: locali e bar
Copertura cellulare: sì anche internet
Parcheggio/i: sì a Martignano e nei paesi raggiunti
Tappe del percorso: Martignano, Cognola, Oltrecastello Chiesa di Santa Agata, Povo Villazzano, Povo, via alla Cascata e rientro passando per Cognola e Martignano
Partecipanti: io e un’ amica
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Tridentum, tre denti… Trento, Tre sono i dossi, i denti di Trento: il più importante quasi in centro città, Doss Trento, già descritto nel blog, il Doss di San Rocco chiamato anche Bosco della Città, il terzo dente è il Dosso di Santa Agata
Oggi io e un’amica partiamo a piedi da Martignano (Trento) e seguendo Via Camilastri giungiamo all’incrocio con via Marnighe, in discesa giungiamo a Cognola e da qui alla rotatoria dell’incrocio che sale a Villamontagna, prendiamo Via Ponte Alto che ci porta all’Hotel Villa Madruzzo e subito dopo attraversiamo la Via Valsugana che proviene dal centro città, transitiamo sull’antico ponte di pietra gettato sopra all’Orrido di Ponte Alto scavato dal torrente Fersina (già descritto in questo blog) per raggiungere Povo camminando sul marciapiede di Via alla Cascata. Da qui prendiamo la seconda stradina sulla sinistra, asfaltata, che passa in mezzo alle campagne e arrivati all’incrocio andiamo a destra per una stradella acciottolata (antica via) che ci porta a sbucare su Via Vittorio Marchesoni. In leggera salita giungiamo nel piccolo e antico paese di Oltrecastello, lo attraversiamo percorrendo una via interna e giungiamo nella piazza. Il paesino oltre a Piazza Oltrecastello, la chiesa, un bar, un parco giochi, il campo sportivo e una fermata dell’autobus offre un bel panorama sulla Paganella e sul Monte Bondone. Da qui percorriamo pochi metri e al bivio un cartello ci indica a destra la salita alla chiesa delle Sante Lucia e Agata, edificata sul luogo dove sorgeva il Castello di Povo. La strada è ripida e cementata, sistemata da qualche anno, arrivati in cima facciamo una pausa con un panino, della frutta, acqua.

vi lascio una Nota storica del castello trascritta da documenti presenti alla chiesa: “La tradizione vuole che la chiesa sia nata sui resti del mastio del Castello. Sull’architrave della chiesetta è incisa la data del 1566 e la scritta latina: “de tua protectione ut in aeteernum protegas an” (dal tuo rifugio mi allontano invocando la tua protezione) i Poeri erano molto devoti a Santa Lucia e a Sant’ Agata e celebravano le ricorrenze nella chiesa fino agli anni 60/70. Oggi la chiesa è chiusa e gli interni sono stati vandalizzati. Tramite i comitati locali è stato restaurato il tetto ma c’è in programma un rifacimento generale”

Riprendiamo il viaggio, scendiamo percorrendo un sentiero con alcune svolte, raggiungiamo un breve tratto con ampie scale al termine delle quali andiamo a sinistra imboccando un viottolo e arriviamo nel centro di Povo. Potremmo chiudere il nostro giro scendendo da qui a Martignano, ma decidiamo di allungarlo prendendo altre stradine che toccando diverse frazioni vanno in direzione di Villazzano. Dal centro di Povo imbocchiamo Via della Madonnina, la percorriamo tutta fino a giungere al Capitello della Madonnina, all’incrocio prendiamo Via Redondolo che saliamo fin sul culmine tralasciando altre strade e raggiungiamo il bivio di via Redondolo 13-15-17. Qui un cartello avverte che la strada è senza uscita, noi la prendiamo perché offre un magnifico panorama sulla città di Trento e sui monti che la circondano: dove la strada finisce entriamo nel bosco, questo è l’unico tratto un po’ sconnesso della nostra passeggiata, da qui raggiungiamo un bel prato dove ci concediamo un’altra breve pausa. Riprendiamo il tragitto che d’ora in poi sarà in gran parte in discesa, raggiunta via delle Ziverane la percorriamo fino al primo bivio e scendendo a sinistra verso Gabbiolo ritorniamo a Povo.

Nella piazza di Povo si trova una gelateria bellunese che produce un gelato squisito: sono circa le 15 e ci fermiamo per fare merenda con un fantastico cono gelato, terminando in … bontà questo giro primaverile in cui abbiamo ammirato l’inizio delle fioriture e panorami bellissimi sulla città di Trento. Per il rientro, dalla piazza di Povo prendiamo Via alla Cascata, raggiungiamo Cognola e poi saliamo a Martignano.
Qualche notizia sul Castello di Povo, proprietà dei signori di Paho, di cui restano pochi resti: nel 1208 il castello fu assalito dai rivoltosi trentini e solo nel 1210 Federico Vanga lo riconsegnò ai Poeri. La pace fu stipulata tra il Vanga e i nobili trentini il 20 maggio 1210 che si incontrarono nel palazzo vescovile. Nel corso della riunione furono elencate le malefatte dei ribelli che avevano assalito di notte il castello occupandolo. I ribelli tra l’altro dovettero impegnarsi a rifondere i danni fatti al castello di Povo ivi compreso il vino di Giovanni, di Odorico e di Erzenone, notaio. Il vino era stato sparso nella cantina del castello… Il Castello “ultra castrum Pao” è nominato per l’ultima volta in un atto del 1375 intestato a Ognibene de Paho. È probabile che i signori di Pao (Paho Paudo) si siano spostati poi a Beseno (Mattarello), infatti Carbonio di Povo (1170, Carbonio de Pau) era fratello del patriarca di Aquileia Pellegrino 1° e padre del Vescovo di Trento Corrado di Beseno.
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! lasciale i suoi fiori, porta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
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una gita primaverile interessante, mi ha colpito la chiesetta abbandonata, ora con questo caldo diventa improponibile, ma nel resto dell’anno è interessante 👍👍👍👍👍
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ogni tanto mi dimentico di rispondere chiedo scusa sì si è rivelata una escursione interessante e bella… Grazie Max
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Buon weekend Sal 🙂
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Anche a te Simona
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Di nuovo.. buona giornata!
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Ciao Simona buon giorno hai poi fatto le ferie in montagna da queste parti
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No, quest’anno niente montagna 😉 ciao Sal buona domenica
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…il tuo profondo amore per la natura, trapela dalle belle immagini del tuo blog.
Articolo piaciutissimo.
Buon fine settimana Sal,silvia
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Grazie Silvia della tue bellissime parole… un abbraccio..
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Semplicemente buona domenica Sal 🙂
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Sempre molto interessanti le tue escursioni. Buon inizio di settimana.
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Grazie
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